Domenica 10 luglio | ore 21 | Piazza Garibaldi
Fabrizio Ferracane (attore), Roberto Perpignani (montatore), Donatella Palermo (produttrice), Concetta Pistoia (produttrice)
presentano
LEONORA ADDIO
Vincitore del Premio Fipresci al Festival internazionale del cinema di Berlino 2022
Diretto da Paolo Taviani (Padre padrone, La notte di San Lorenzo). Con Fabrizio Ferracane (Anime nere, Il traditore), Matteo Pittiruti, Dania Marino, Dora Becker, Claudio Bigagli (Mediterraneo, La bella vita). Drammatico (90’)
Il regista
Tra i più importanti registi italiani di sempre, Paolo Taviani ha scritto e diretto insieme al fratello Vittorio (scomparso nel 2018).
Tra i loro film: I sovversivi (1967), San Michele aveva un gallo (1972), Allonsanfan (1974), Padre padrone (1977, Palma d’oro al Festival di Cannes), La notte di San Lorenzo (1982, Grand Prix al Festival di Cannes), Kaos (1984), Le affinità elettive (1996), Cesare deve morire (2012, Orso d’oro al Festival di Berlino).
Hanno vinto 7 David di Donatello, 5 Nastri d’Argento, 3 Globi d’Oro.
Nel 1986 hanno ricevuto il Leone d’Oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia.
Nel 2001 sono stati insigniti del titolo di Grand’Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica. Nel 2008 la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pisa nel 2008 ha conferito loro la Laurea Honoris Causa in Cinema, teatro, e produzione multimediale.
La storia
Due storie: una l’avventuroso viaggio delle ceneri di Pirandello da Roma ad Agrigento. Una serie di accidenti, incontri bizzarri, apparizione d’ingombranti personaggi come Mussolini o siciliani allegri che allegramente usano la cassa che contiene il vaso con le ceneri per giocare a tre sette con il morto. Il grottesco delle ceneri sballottate dal caso e dalla stupidità umana pare uscito dalla stessa penna di Pirandello, il paradosso, il ridicolo che scivolano nell’assurdo.
Come assurdo è il furore tragico del “Chiodo”, la seconda storia del film ispirata a Pirandello da un fatto di cronaca a Brooklyn: “bambina uccisa da un ragazzo italiano.” Bastianeddu. Strappato in Sicilia dalle braccia della madre e costretto a seguire il padre al di là dell’oceano nel paese della speranza, fascinoso e contraddittorio, Bastianeddu non può sanare la ferita di cui è stato vittima e che lo spinge a un gesto insensato.
Nel film la verità della cronaca si fonderà con un’altra verità, quella del film.